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Il 2 gennaio 1992 ci lasciava Carlo Marchini. La sua morte ha dato vita a un'Associazione di solidarietà che quest'anno celebra il trentennale di vita.
Era appena cominciato il 1992 quando Carlo Marchini, giovane italiano arrivato a San Gabriel da Cachoeira da Brescia, guardando le acque del Rio Negro disse: «È il paradiso. Vorrei restare qui per sempre». Quello stesso giorno è andato in cielo e, in questi trent’anni, è diventato il padrino di migliaia di bambini abbandonati e disagiati che, tramite l’operato dell’Associazione che porta il suo nome, sono stati accolti e nutriti materialmente e spiritualmente da molti Oratori Salesiani in tutto il Brasile.
Stanno giungendo in questi giorni messaggi di ringraziamento, per quanto fatto dall’Associazione, da parte di suore e sacerdoti del mondo salesiano.
Da Manaus: «Carissimi, oggi 30 anni! Nell'Eucaristia di questa sera avrò un'intenzione speciale per lui (Carlo Marchini n.d.r.) e per l'Associazione. Dio renda ancora più fruttuoso il bene fatto e lo moltiplichi di più. A nome dei Salesiani dell'Amazzonia, il mio GRAZIE e le mie preghiere affinché l'Associazione possa continuare a fare tanto bene. Dio vi benedica. Felice e benedetto 2022. Uniti dalla preghiera».
E da San Gabriel da Cachoeira scrivono: «Ringrazio l'Associazione Carlo Marchini per l'affetto dedicato alla scuola “Don Bosco”. I primi ragazzi sostenuti sono oggi laureati e stanno facendo il bene, ovunque siano. Felice 2022! Abbracci e benedizioni».
E ancora da San Gabriel: «Noi suore che eravamo in città il 10 gennaio abbiamo fatto visita alla tomba di Carlo, celebrando i 30 anni della sua partenza per il cielo. Preghiamo il rosario, mettiamo i fiori sulla tomba e accendiamo candele che brillano come stelle nel cielo, illuminando la vita di migliaia di bambini, giovani e famiglie in tutto il Brasile e nel mondo ... Vogliamo ringraziare questa stimata Associazione che, dal seme gettato nelle acque del Rio Negro, ha avuto una nobile ispirazione e ha aiutato tanti bambini nel nome di Carlo Marchini. A voi tutto il nostro affetto».
Attraverso la generosità di tanti benefattori abbiamo potuto fare molto per rendere meno incerto il futuro di bambini vittime della povertà sociale ed economica.
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